Il Coro parrocchiale Sant'Arsenio

di Demetrio Megalizzi

Il coro "Sant’Arsenio" non ha una data precisa di fondazione, ma nasce da un’iniziativa assolutamente spontanea che si è lentamente trasformata ed evoluta a partire da esperienze pluridecennali di servizio liturgico.

Attualmente costituisce una realtà altamente significativa per la comunità di Armo, perché riunisce in sé componenti di età diverse, provenienti dalle principali contrade della parrocchia: le frequenti prove in vista delle principali solennità o dei concerti e dei ritiri di preghiera, generalmente organizzati in date fisse del calendario liturgico, diventano infatti un elemento unificante per i diversi contesti territoriali facenti capo alla chiesa matrice di Maria SS. Assunta in Armo.

Attività, repertorio, componenti.

La corale è costituita da oltre quaranta componenti che, con uno spirito genuino e senza alcuna pretesa, contribuiscono a prestare un importante servizio per la comunità parrocchiale: l’accompagnamento della liturgia con il canto è una priorità portata avanti grazie all’impegno e all’avvicendamento dei coristi e degli strumentisti.

Ma, al di là del servizio liturgico, il coro è impegnato anche in una continua sperimentazione musicale attraverso la quale riesce ad aggiornare più o meno costantemente il suo repertorio.

La musica, oltre ad essere una straordinaria forma di preghiera, diviene stimolo di crescita culturale: è decisamente raro, infatti, che in una comunità di appena 1300 anime si sentano riecheggiare nelle varie celebrazioni melodie di Bach, Mozart o Händel, proposte ormai da diversi anni come significativa alternativa alla generalizzata tendenza ad accompagnare la liturgia con musicalità che sviliscono il significato stesso del canto come forma di preghiera. La tradizione sacra di matrice europea e, da qualche tempo, le ritmiche della musica africana e dello spiritual, costituiscono invece riferimenti seri e stimolanti a cui attingere per arricchire il repertorio impiegato nelle festività natalizie e pasquali e nei concerti in cui canto,musica e parole esprimono i significati salienti delle solennità.

Il coro si caratterizza quindi per una certa poliedricità e per la freschezza con cui si affaccia a queste differenti espressioni musicali di volta in volta adattate alle potenzialità vocali di cui dispone.

A parte i pochi componenti aventi una specifica formazione musicale, i restanti sono infatti dilettanti dotati di talento, buon orecchio e pazienza, ed è stupefacente osservare la disinvoltura con cui riescono ormai ad affrontare il canto polifonico risultando pressoché impeccabili nell’intonazione e nella capacità di creare una perfetta armonizzazione. Indubbiamente l’espressione polifonica esige cura, e la preparazione dei vari appuntamenti rappresenta una buona occasione per sperimentare quanto la ricerca dell’armonia in musica non possa prescindere da un effettivo e profondo affiatamento dei coristi.

Il canto polifonico è dunque una palestra: non si smette mai di imparare! Oggi l’intonazione, domani l’armonizzazione, il colore, l’intensità; attraverso il canto ci si educa alla comprensione e all’espressione dei sentimenti umani e ciò fa sì che il coro rappresenti una preziosa opportunità di crescita ed arricchimento interiore, oltre che un’occasione di incontro e divertimento.

Eventi e concerti.

L’ultima domenica d’avvento e la domenica delle palme sono le date in cui, generalmente, hanno luogo rispettivamente il concerto natalizio e quello pasquale.

Nel primo, canti e testi tratti per lo più dalle sacre scritture consentono di approfondire le tematiche relative all’Avvento e alla Natività; nel secondo, invece, si affrontano i temi legati agli Esodi e, ovviamente, agli eventi della Passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo, espressi anche attraverso il ricorso alle atmosfere intense e coinvolgenti dello spiritual e della musica africana.

In estate, invece, la celebrazione dell’Assunta costituisce un’occasione per rinnovare il repertorio mariano, mentre la ricorrenza della giornata dedicata agli emigranti, nota col nome di “RitorniArmo” ed organizzata in genere nella settimana precedente alle festività patronali, è stata spesso sfruttata per affrontare il canto vernacolare calabrese in alcune delle sue più belle declinazioni.


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